Eracle
Figlio del dio Zeus e di Alcmena, moglie del re tebano Anfitrione, Eracle -
Ercole per i romani - è il più famoso e celebrato
degli eroi greci.
In quanto simbolo
dell'infedeltà di Zeus, Era tentò di ucciderlo poco
dopo la sua nascita, mandandogli due grossi serpenti
nella culla, ma il neonato li strangolò.
Da
ragazzo Eracle uccise un leone con la sola forza delle
mani; in seguito vinse gli abitanti di Orcomeno, città
che riscuoteva tributi da Tebe: come ricompensa, gli
venne concessa la mano della principessa tebana
Megara, dalla quale ebbe tre figli.
Era, ancora
implacabile nel suo odio verso Eracle, gli causò un
attacco di pazzia durante il quale uccise moglie e
figli. Per l'orrore e il rimorso di ciò che aveva
fatto, Eracle avrebbe voluto togliersi la vita, ma
l'oracolo di Delfi gli disse che si sarebbe purificato
diventando il servitore di Euristeo, re di Micene, il
quale, indotto da Era, gli impose come espiazione il
compimento delle dodici difficili e pericolose
imprese.