Home > Storia >  Volcei romana >  La rete viaria e le ville romane nel territorio

La rete viaria e le ville romane nel territorio

Dal momento della conquista romana, tra la fine del III e la metà del II sec a. C., anche il territorio è segnato da eventi importanti, primo fra tutti la realizzazione della via consolare che univa Reggio Calabria a Capua, da dove partiva la via Appia verso Roma.


Viam fecei ab Regio ad Capuam” recita l'iscrizione anonima nota come Elogium di Polla.
Gran parte del percorso della strada antica si è conservato nelle trame di un reticolo viario secondario ancor oggi in uso. La via consolare si intreccia con una fitta ragnatela di stradine di collegamento e mulattiere che conserva l’andamento delle strade centuriali tracciate dagli agrimensori per le assegnazioni delle terre regolate dalle leggi dei Gracchi.

 

All’interno dei lotti individuati si trovano molte delle ville romane costruite nel territorio di Volcei. Alcune sono state riportate alla luce, come la villa che si trova nel territorio comunale di Auletta, immersa ancor oggi, come doveva essere in età romana, in un panorama naturale chiuso a sud dalle creste dolomitiche monti Alburni e dominato dal verde di rigogliosi uliveti.

La villa presenta un nucleo più antico, costituito da una serie di ambienti di servizio disposti intorno ad un cortile centrale: le strutture al suo interno venivano probabilmente utilizzate come depositi. A partire dagli anni intorno al 70 a.C. si aggiungono un grande cortile servile, un secondo livello di costruzioni, a sud, e una ricca zona padronale con stanze di soggiorno, aperte su un peristilio, pavimentate con mosaici di pregevole fattura.


La produzione dell’olio sembra essere l’attività più rilevante di questo complesso. Tre grandi stanze comunicanti tra loro ed i sottostanti depositi sono dedicati alla lavorazione delle olive e alla conservazione dell’olio.

Lungo la stessa via, a Caggiano, poco distante dalla villa, si trova il monumento funerario di Gresia Tertia, simile, per forma e decorazione, alla tomba delle Ghirlande di Porta Ercolano a Pompei e, come questa databile intorno al 40 a. C.


Fu costruito da Gresia Tertia per il marito Quinto Insteio Cimbro, della famiglia degli Insteii, cui appartennero molti dei magistrati di Volcei noti da iscrizioni.
La magnificenza delle decorazioni architettoniche del monumento funebre, come lo sfarzo dei mosaici della villa, testimoniano un
processo di accumulo di ricchezza, già in età repubblicana, conclusosi con la formazione diffusa dei latifondi.

Per la famiglia degli Instei, i cui membri in età imperiale raggiunsero il rango di senatori, le iscrizioni note documentano proprietà da Auletta e Caggiano fino a Polla.